Parlare di mafie nel Nord Italia, oggi, non stupisce; ma per lungo tempo questo tema è stato sottovalutato o rimosso. Le indagini giudiziarie ne hanno accertato l'infiltrazione nell'economia, legale e illegale, del Settentrione svelando la collaborazione di persone insospettabili; le ricerche scientifiche hanno analizzato le forme di integrazione delle mafie, non più relegate nel lontano Meridione; di camorra, 'ndrangheta e cosa nostra si occupano i mass media; il contrasto della criminalità mafiosa è parte dell'agenda politica, con un parallelo sviluppo dei progetti per la legalità. A partire dai risultati di un'indagine sulla percezione delle mafie al Nord, condotta tra gli studenti della provincia di Rimini e i loro genitori, e muovendo dall'espansione mafiosa come trapianto, colonizzazione o effetto del capitale sociale, il volume evidenzia le zone di confine tra lecito e illecito, coercizione e consenso, invisibilità e reputazione del metodo mafioso in Emilia-Romagna e discute di fiducia e reputazione quali risorse del campo simbolico mafioso. La fiducia rimanda agli elementi che incidono sulla percezione di uno Stato più o meno forte rispetto alle mafie e sulla disaffezione che pregiudica l'impegno civico della comunità. La reputazione del "marchio mafia" - veicolata da stampa, cinema, tv, musica, videogiochi - spiega perché, nell'immaginario delle giovani generazioni, sia diffusa una sorta di invincibilità delle mafie. |