Con l'anniversario di Waterloo si è chiuso il bicentenario della Rivoluzione francese e dell'età napoleonica, in uno scenario politico e culturale internazionale che è profondamente mutato dal 1989. Oggi siamo meglio di allora in grado di riconoscere che uno dei risultati più forti e durevoli di questa produttiva e polemica stagione è stata la scoperta di metà della società francese: la visibilità storiografica delle parole e della pratiche delle donne, sin dall'inizio soggetti attivi della Rivoluzione. la storia di genere di questa età che ha valore fondante per la modernità europea non si può considerare come prospettiva aggiuntiva, settoriale: diviene ormai una dimensione interpretativa imprenscindibile, parte integrante della storia politica, economico-sociale, culturale. In questo libro si espolora un aspetto raramente messo a fuoco: la nascita dell'intelletuale moderna. C'è una protagonista, Marie-Armande Gacon-Dufour, scrittrice fisiocratica, influenzata in senso patriota, laico e repubblicano dall'esperienza rivoluzionaria. Intorno alla sua vicenda, sono presentate carriere e idee di altre autrici di convinzioni rivoluzionarie che, come lei, non scrissero solo romanzi o opere in difesa delle donne, ma parteciparono alle battaglie, alle iniziative politiche e culturali, alla costruzione dell'immaginario della propria epoca, dalla vigilia della Rivoluzione |