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Record Nr.

UNINA9910131820803321

Autore

Crisciani Chiara

Titolo

Il Papa e l'alchimia : Felice V, Guglielmo Fabri e l'elixir

Pubbl/distr/stampa

Roma, : Viella, 2011

Descrizione fisica

P. 1-219

Altri autori (Persone)

FabriGuglielmo <active 14th century.>

Disciplina

540

Lingua di pubblicazione

Italiano

Formato

Materiale a stampa

Livello bibliografico

Monografia

Sommario/riassunto

Il libro traccia una sintetica storia dell'alchimia occidentale tra Medioevo e Umanesimo e delle sue figure maggiori (Alberto Magno, Ruggero Bacone, Raimondo Lullo), dei legami con la scienza medica, dei rapporti contrastati con la religione e con la Chiesa. In questo quadro il libro esamina poi, in particolare, l'interesse suscitato dall'alchimia nella corte papale del tardo Medioevo.All'inizio del Quattrocento viene eletto al trono pontificio, col nome di Felice V, Amedeo VIII di Savoia: un tempo infaticabile promotore dell'ampliamento dello stato sabaudo, il duca aveva in seguito rinunciato al potere politico e si era fatto eremita, con una scelta che aveva colpito e affascinato i contemporanei. Il papa, ormai anziano e angustiato nell'animo, è anche sofferente nel corpo, tormentato da una dolorosa paralisi per la quale, a giudizio dei medici, non esistono cure. Tra i funzionari della corte pontificia occupa un ruolo di spicco il francese Guglielmo Fabri segretario del papa, medico, uomo fidato, esperto e colto. Con lui Felice V intreccia un dialogo sull'esistenza di terapie segrete, sul valore dell'oro potabile e dell'arte trasmutatoria, sulla "medicina filosofica chiamata elixir". In questa cornice di dialogo di corte nasce il Liber de lapide philosophico di Guglielmo Fabri, un testo inedito di grande interesse per la storia dell'alchimia tra Medioevo e Rinascimento.L'opera appare particolarmente significativa perché rappresenta un riassunto delle vicende dell'alchimia latina medievale, le cui teorie però sono sistemate ed esposte in un contesto in cui gli assetti e i rapporti tra le discipline



stanno cambiando.Il testo latino del Liber de lapide philosophico e la sua traduzione in italiano accompagnano lo studio.