Estate del 1943: le sorti della guerra cominciano a volgere a favore delle forze alleate. Dopo le vittorie riportate in Africa, i comandanti supremi inglesi e americani decidono che è giunto il momento di rimettere piede in Europa: la scelta cade sulla Sicilia. Tra mille discussioni viene elaborato il cosidetto piano Husky per l'invasione congiunta dell'isola. Le truppe dell'Asse sono scarse, male equipaggiate e scollegate tra loro: tutto farebbe pensare a una campagna rapida e ricca di successi per gli alleati. Ma, contrariamente alle aspettative, non sarà così. L'invasione della Sicilia finirà per rivelarsi una faccenda lunga, difficile e sanguinosa. A trasformare questa impresa in una vittoria amara sarà la brillante operazione di ritirata sul continente messa in atto dai tedeschi che permetterà loro di portare in salvo il grosso delle truppe e che finirà per rendere ancora più complicata e lenta la successiva penetrazione in Italia delle forze anglo-americane. Quali sono state le cause di questa parziale débacle? Com'è stato possibile che l'evidente supremazia di mezzi e di uomini a disposizione degli alleati non si sia tradotta in una chiara e decisiva vittoria? Questo libro descrive le controversie, i litigi, le divisioni, le invidie, le debolezze, le incomprensioni e la disorganizzazione complessiva che hanno intralciato e reso tormentata l'operazione Husky dai giorni della sua progettazione fino ai suoi esiti ultimi. Ai vividi ritratti delle personalità coinvolte in questa avventura (Montgomery, Patton, Alexander e altri) si accompagnano le descrizioni minuziose degli eroismi, delle battaglie e |