Lo studio del conflitto può venire in aiuto alla scienza e al ricercatore, fornendogli idee e prospettive per inquadrare i problemi? Può, a certe condizioni, essere considerato una scienza, sebbene necessariamente «soft»? La "conflittologia", secondo l'autore, rappresenta una prospettiva in grado di «coagulare riflessioni, discussioni, sollecitazioni e provocazioni, provenienti da approcci culturali differenti, ma ha anche l'ambizione di contribuire a modificare l'approccio al conflitto, di favorire un cambiamento di epistéme». Una prospettiva agnostica, curiosa e che non accetti deleghe, sarebbe garanzia di distacco e, quindi, possibilità di approfondimento oltre che antidoto all'invadente dimensione etica del conflitto. |